Roma, 21 novembre 2023 – “L’industria del riciclo italiana si conferma leader in Europa ed è ormai vicina al raggiungimento degli obiettivi di recupero di materia fissati a livello UE al 2025-2035. In alcuni casi, come per il riciclo degli imballaggi, questi sono già stati superati. Per un sistema economico davvero circolare nell’uso delle risorse, è necessario però seguire un’Agenda di lavoro nei prossimi due anni che ci consenta di compiere il definitivo salto di qualità”.
Sono queste le principali evidenze emerse nel corso della presentazione, tenutasi oggi a Roma, del Rapporto annuale “L’Italia che Ricicla”, promosso dalla sezione UNICIRCULAR di ASSOAMBIENTE - l’Associazione delle imprese di igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche.
L’Italia si conferma eccellenza europea nel settore del riciclo e nella produzione di nuovi materiali da rifiuti, pienamente in corsa per il raggiungimento degli obiettivi UE al 2025 e al 2035: il riciclo dei rifiuti urbani ha raggiunto quota 51,4% (obiettivo 2025: 55%), il tasso di riciclo degli imballaggi il 72,8% (ben oltre il target del 65% al 2025). Maggiore impegno servirà per dimezzare, di qui al 2035 la quota di rifiuti che oggi finiscono in discarica, il 20,1%. L’Italia di fatto rientra tra i 9 Stati membri dell’UE virtuosi nella gestione dei rifiuti, sono ben 18 (tra cui anche Francia, Spagna, Portogallo e Svezia), invece, quelli che risultano ancora lontani dal raggiungimento dei target definiti. Addirittura 8 Stati membri collocano ancora in discarica più del 50% dei propri rifiuti urbani.
Nel Report di quest’anno Assoambiente ha definito “un’Agenda di Lavoro 2024-2025” per le istituzioni nazionali ed europee, un vero e proprio manifesto programmatico dell’industria italiana del riciclo articolato in 10 punti, per fornire un contributo decisivo alla transizione verso un’economia realmente circolare nell’uso delle risorse.
“La centralità degli operatori del riciclo è andata rafforzandosi negli ultimi anni, per la crescente consapevolezza delle conseguenze del cambiamento climatico e del ruolo attivo svolto nell’ambito del processo di transizione verso un’economia circolare, ma anche alla luce del mutato contesto internazionale, per il quale avere a disposizione materie prime ed energia provenienti dal riciclo dei rifiuti prodotti nel nostro Paese costituisce un fattore economico decisivo”, ha commentato Paolo Barberi, Presidente della Sezione Unicircular di Assoambiente.
“Anche per queste ragioni, l’industria del riciclo richiede un adeguato sostegno da parte dei decisori politici, affinché vengano rimossi tutti gli ostacoli normativi, giuridici ed economici che ne frenano il pieno sviluppo trasversale alle diverse filiere. Solo così questo settore potrà davvero fungere da abilitatore della transizione green, in grado di intercettare efficacemente tanto gli aspetti di circolarità, quanto quelli energetici.”, ha aggiunto Chicco Testa - Presidente di Assoambiente.
Il Rapporto è scaricabile sul sito Assoambiente (area “Pubblicazioni”), ha ricevuto il Patrocinio del MASE - Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, ISPRA e SNPA e viene realizzato grazie al sostegno di: AGENZIA BARI MEDITERRANEO – ANPAR - COMPUTER SOLUTIONS – CIC – ECOMONDO - ERION WEEE - INNOVANDO – ITELYUM – INTERLOGICA – McDONALD'S - MSC CROCIERE - OMNISYST - POLLINI - RENOILS – TECHEMET - UNIPOLSAI.